Aspetti importanti sul carbone attivo
Scelta del carbone attivo
In base alla composizione delle acque di scarico cambiano i requisiti relativi alle proprietà fisiche e alla qualità. Sul mercato sono disponibili diversi tipi di carbone attivo che, pur essendo simili nella forma, presentano caratteristiche diverse. La quantità di carbone attivo da impiegare per raggiungere la resa depurativa richiesta dalla legge dipende in particolar modo dalla qualità del carbone attivo e dalla sua idoneità in riferimento alle acque di scarico da trattare. Qualità e idoneità si ripercuotono pertanto sui costi, sulla stabilità d’esercizio e sull’ambiente.
La scelta del carbone attivo adatto per ciascun tipo di acque di scarico va effettuata in base alle prove di agitazione, dal momento che i parametri tradizionali relativi al carbone attivo (ad es. numero iodio, indice di blu di metilene, ecc.) sono poco indicativi per l’eliminazione di microinquinanti dalle acque di scarico comunali. La resa del carbone attivo dipende molto più dalla matrice specifica delle acque di scarico, dal prodotto di base del carbone attivo e dal tipo di attivazione e può essere testata caso per caso. Esiste una guida all’esecuzione di tali test.
Per quanto riguarda l’eliminazione dei microinquinanti dalle acque di scarico comunali non esistono a oggi norme specifiche. Allo stato attuale delle conoscenze le proprietà dei carboni attivi elencate nella tabella seguente sono rilevanti per queste applicazioni (ulteriori informazioni: “Carbone attivo: qual è quello giusto?“):
Caratteristiche fisiche | Significato per l’operatore |
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Contenuto d’acqua | Fino al 10% – rilevante per la quantità effettiva da accettazione ad ogni consegna e per la determinazione della dose specifica in massa per volume di acque di scarico. |
Tenore di ceneri | Importante per la dose specifica, fornisce indicazioni sulla percentuale di riattivante. |
Evitare sostanze estranee | Ad esempio residui di imballaggi o viti: ciò è importante per trasporto, riempimento e stoccaggio di CAP. |
Granulometria | Importante per il tipo e l’efficienza della separazione del CAP con perdita minima; le piccole particelle di CAP si caricano più rapidamente, ma si legano meno bene in fiocchi e sono quindi più difficili da separare. Per i processi a membrana è possibile utilizzare CAP superfine. |
Massa volumica apparente | Importante per lo stoccaggio; un CAP con massa volumica apparente elevata ha bisogno di minor volume nel silo. |
Purezza | Se si desidera solo carbone fresco, le prescrizioni necessarie sono contenute nella norma EN 12915. |
Esistono numerosi fornitori di carbone attivo. Nel documento seguente è proposto un elenco dei fornitori finora considerati validi nel settore delle acque di scarico. L’elenco non è esaustivo né completo e può essere ampliato. Vi si trovano anche i partner svizzeri per l’acquisto del prodotto, altrimenti gli uffici di rappresentanza in Germania.
Sostenibilità del carbone attivo
La produzione di carbone attivo per la depurazione delle acque di scarico genera emissioni di gas serra. Molti carboni attivi vengono prodotti da materie prime non rinnovabili, come torba, lignite o carbone fossile. Sono tuttavia disponibili anche carboni attivi alternativi più sostenibili, prodotti dal legno o dal cocco. In mancanza di sistemi di certificazione adeguati non è tutt’oggi possibile garantire la possibilità di produrre il carbone attivo nel rispetto dell’ambiente. Nell’ambito di prove di agitazione svolte in passato si prendevano sempre in considerazione prodotti PAC basati su materie prime rinnovabili (es. legno, gusci di noci di cocco, ecc.). È emerso che esistono diversi prodotti disponibili in commercio che sono buoni od ottimi per l’eliminazione dei microinquinanti.
In un progetto EAWAG si è valutato, tramite prove di agitazione, il potenziale dei carboni attivi in polvere rinnovabili disponibili in commercio. Ne è derivata una «lista positiva», alla quale è possibile fare riferimento nella selezione dei prodotti, nelle richieste di offerte o nei bandi di concorso.