Trattamenti preliminari delle acque di scarico

Insieme a un gruppo di esperti, la VSA ha redatto un rapporto sui processi utilizzati dalle aziende per il trattamento delle acque reflue. I trattamenti fisico-meccanici, chimici e biologici sono presentati con una descrizione del funzionamento, dei relativi vantaggi e svantaggi e delle classi di sostanze adatte. La qualità dell’acqua e il buon funzionamento dell’IDA dipendono dalla scelta di procedimenti di pretrattamento idonei e dalla loro corretta esecuzione.

Il rapporto «Le acque di scarico industriali e le possibilità di trattamento» fornisce una panoramica dei vari processi utilizzati dall’industria. È disponibile in tedesco e in francese. Le acque reflue vengono pretrattate prima di essere immesse in un IDA o direttamente in un ricettore naturale.

I procedimenti possono essere divisi in tre gruppi in base al tipo di funzionamento: trattamento fisico-meccanico, trattamento chimico e trattamento biologico. Spesso viene utilizzata una combinazione. Oltre al funzionamento, vengono descritti anche i vantaggi e gli svantaggi. Vengono elencate le sostanze che possono essere eliminate dalle acque reflue con il procedimento adottato. Un’attenzione specifica è rivolta ai microinquinanti.

I procedimenti di pretrattamento delle acque reflue sono un buon esempio di «misure alla fonte» e sono considerati lo stato della tecnica. Se utilizzati in modo efficiente, contribuiscono in modo determinante al buon funzionamento degli IDA. Inoltre, eliminando le sostanze problematiche o indesiderate prima dell’immissione nel ricettore naturale, migliora anche la qualità dell’acqua.

Durante il trattamento meccanico-fisico, le sostanze vengono trattenute in base alla loro densità o alle dimensioni dei grani. Un esempio è il separatore di grassi: oli e grassi hanno una densità minore, che li fa galleggiare nella parte superiore delle acque di scarico; per questo motivo possono essere separati. Le dimensioni delle particelle o delle sostanze sono il criterio determinante per la loro ritenzione in un filtro. Le sostanze tipiche che possono essere rimosse con un trattamento meccanico-fisico includono sostanze lipofile, metalli o idrocarburi volatili.

Il trattamento chimico distrugge le sostanze o le modifica in modo tale da poterle rimuovere dalle acque di scarico. Questo è quello che avviene con la precipitazione: un precipitante e una variazione del pH modificano la sostanza in forma non disciolta. Le sostanze tipiche che possono essere rimosse con un trattamento chimico sono metalli pesanti, nutrienti e microinquinanti.

Nel trattamento biologico vengono impiegati i microrganismi, che assumono le sostanze come fonte di nutrimento e le trasformano o le decompongono. Il carbonio organico viene consumato dai batteri eterotrofi. Anche in questo caso, dalle sostanze che si svuole rimuovere dipende il procedimento da utilizzare.

La scelta del procedimento dipende dalla sostanza che deve essere rimossa. Anche le altre sostanze presenti nelle acque di scarico, l’ingombro necessario, i costi, la manutenzione e altri parametri hanno un ruolo importante.

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