Altre domande

No, questo aspetto è stato studiato, tra l’altro, in esperimenti su scala reale. È stato riscontrato che la nitrificazione non è necessaria. Il necessario effetto depurativo dell’eliminazione dei microinquinanti si ottiene senza problemi anche senza nitrificazione o denitrificazione.
La nitrificazione/denitrificazione, tuttavia, favorisce l’eliminazione dei microinquinanti da un lato attraverso una tendenza a una maggiore degradazione nella fase biologica e dall’altro attraverso una migliore qualità in entrata nei processi a valle (p. es. ozonizzazione, carbone attivo). Ciò riduce i costi operativi per l’eliminazione delle sostanze in tracce.

Tuttavia, la nitrificazione/denitrificazione è comunque vantaggiosa per gli impianti di depurazione e per i corpi idrici: la capacità depurativa per diversi parametri (ammonio, nitrito, carbonio organico) migliora e il funzionamento è generalmente più stabile. Pertanto, la nitrificazione – direttamente o indirettamente – viene prescritta come standard da vari cantoni.

In questo caso si raccomanda di mettersi in contatto con la piattaforma «Tecnologie per la rimozione dei microinquinanti».

Finora non è prevista una formazione speciale per i vari processi. La formazione di base viene effettuata dal fornitore dell’apparecchiatura. Inoltre, qui sono disponibili le schede di sicurezza per la gestione di ozono, ossigeno e CAP. È stato sviluppato un modulo «Microinquinanti» per la formazione degli addetti agli impianti di depurazione della VSA (Corso di formazione A7) al fine di trasmettere le conoscenze agli addetti agli impianti di depurazione.

Attualmente sono in corso diversi progetti su questo tema per esaminare le possibili misure alla fonte, sviluppare metodi analitici e rafforzare la comprensione della rilevanza ambientale.

Il carbone attivo viene rigenerato principalmente all’estero. Per stabilire se è necessaria un’autorizzazione dell’UFAM per l’esportazione, è necessario determinare il codice applicabile dalla lista dei rifiuti dell’OCSE.
I rifiuti della lista verde dell’OCSE possono essere esportati per il recupero senza un’autorizzazione dell’UFAM. Gli altri rifiuti richiedono un’autorizzazione all’esportazione da parte dell’UFAM.
Il codice dei rifiuti B2060 si applica al carbone attivo proveniente dal trattamento dell’acqua potabile o quando è dimostrato che non contiene sostanze pericolose. Purtroppo non è stato convalidato alcun metodo di analisi e non si conosce alcun partner che effettui questo tipo di analisi. In assenza di prove, deve essere applicato il codice A4160 della lista gialla dei rifiuti.
L’esportazione di carbone attivo per la rigenerazione all’estero deve quindi essere autorizzata dall’UFAM. Ulteriori informazioni sono disponibili nella pubblicazione: Movimenti transfrontalieri di rifiuti (admin.ch).
Si noti inoltre che la procedura di autorizzazione richiede da 1 a 3 mesi.

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